“Il canto è benedizione dei fedeli, lode a Dio, elogio del popolo, plauso di tutti, parola adatta ad ogni uditore, voce della Chiesa, professione canora di fede, devozione sublime, letizia di liberazione, grido di allegrezza, profluvio di letizia.
Il canto mitiga l’iracondia, placa le ansie, dà sollievo alle afflizioni.
Il canto è un’arma che ci protegge nella notte, è una fonte di insegnamenti lungo il giorno, ci fa da scudo nel timore; riempie di festa il cammino della santità; manifesta il volto della nostra serenità.
E’ un pegno di pace e di concordia; pace e concordia che, come in una cetra, si manifestano mediante un’unica melodia composta da molte voci diverse ed ineguali. Nel canto la dottrina gareggia con la bellezza: mentre si prova diletto cantando, si acquista conoscenza di dottrina per ammaestramento.
Il canto ispirato spinge chi esegue e chi ascolta alla virtù. Se suonato con il plettro dello Spirito fa scendere sulla terra la dolcezza della musica del cielo”.
Sant’Ambrogio
venerdì 17 settembre 2010
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