SABATO 23 NOVEMBRE, PRIME CONFESSIONI ORE 15.

IMPORTANTE LA PRESENZA DI TUTTO IL CORO. IL GIORNO PRIMA, VENERDì 22, ALLE ORE 20.45 LE PROVE DEL MESE DI NOVEMBRE IN CUI PROVEREMO I CANTI PER LE CONFESSIONI E PER L'AVVENTO ORMAI INIZIATO

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martedì 15 marzo 2011

L'ACQUA DELLA SALVEZZA


Gesù e la Samaritana al pozzo.

SPIEGAZIONE DEL CANTO:
Il Vangelo ci presenta Gesù, stanco. Ma non tanto per il cammino fatto. La sua stanchezza nasceva dal continuo correre dietro di noi per difenderci dai pericoli ai quali andiamo incontro, per liberarci dai peccati nei quali cadiamo. Aveva anche fame, ma non di pane. I discepoli, dopo aver portato il cibo, gli dicono: "Rabbì, mangia". Egli però risponde: "Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete... Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato". I discepoli, come al solito, non capiscono. La fame di Gesù era portare a compimento l'opera del Padre. Gesù aveva sete, ma non tanto di acqua. Quando chiede a quella donna "Dammi da bere", Gesù ha sete di salvare quella donna; potremmo dire che ha sete del suo affetto, come del nostro. In genere fuggiamo da questa richiesta di amore e di compagnia così forte e radicale, perché senza dubbio l'amore del Signore è un amore esigente, e scegliamo i nostri piccoli amori, le nostre piccole rivincite. E opponiamo a lui la stessa resistenza che gli oppose quella donna samaritana: "Come mai tu che sei giudeo chiedi da bere a me che sono una donna samaritana?". In realtà quella richiesta di Gesù superava già un muro. Egli parlava con una donna, per di più samaritana. Un proverbio rabbinico insegnava: "Chi mangia pane dei samaritani è come uno che mangia carne di cane".
La donna è scossa dalla richiesta di Gesù, ma non comprende l'energia di amore che è nascosta dietro quelle parole: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: 'Dammi da bere!', tu stessa ne avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva". Dio amava quella donna quando era ancora lontana; ma lei non se n'era accorta. La sua vita, segnata dalle delusioni e dai tradimenti, forse non le dava più speranza alcuna. È la storia dei cinque mariti. Ormai non crede molto negli altri e non ha neppure tanta fiducia in sé. E come poteva aver fiducia di uno straniero? Come poteva capire che era Dio a parlarle in quel giudeo stanco e assetato e senza neppure uno strumento per prendere l'acqua? "Da dove hai dunque quest'acqua viva?" gli chiede rassegnata e scettica. Per lei abituata alla durezza della vita, la parola non conta più, non cambia, non dà vita. Quella donna è molto simile a noi. La sua vita è piena di tradimenti e problemi. È diventata una donna dura, costretta a difendersi ed a rispondere in maniera aggressiva ("Come mai tu chiedi da bere a me?"). Aggressiva per non ammettere le delusioni ed il fallimento. Lo fa con tutti; anche con quell'estraneo che le parla con semplicità ed in maniera diretta. È una poveretta, con una vita complicata, che deve percorrere un lungo itinerario per andare a prendere l'acqua. È una donna forte della sua esperienza, che pensa di conoscere già la vita. I suoi giudizi sono rapidi.
Che può fare quell'uomo senza mezzi, debole e che non ha come prendere l'acqua? Lei non crede più a niente, solo alla sua brocca, alla sua fatica, a quello che vede e tocca con le sue mani. Il Vangelo è un sogno fuori dalla realtà! Per lei scettica, materialista, abituata alla durezza della vita, le parole non contano più. Ma è anche furba. Quando Gesù parla di un'acqua diversa, per cui non avrebbe più avuto sete e non sarebbe stato più necessario camminare fino al pozzo, cerca subito la sua convenienza. Vuole prendersi qualcosa del Vangelo senza cambiare nulla. Desidera impadronirsi di una convenienza, ma restare quella di sempre. L'incontro con Gesù è personale. Tocca il cuore. Gesù l'aiuta ad essere se stessa. "Non ho marito", dice. Non racconta tutto di sé. Gesù non la aggredisce, non la umilia in una descrizione imbarazzante della sua storia di tanti amori cercati e traditi. È lui che le spiega, con sensibilità, tutta la sua vita. La verità è Gesù. Proprio questo colpisce la donna: essere capita, conosciuta così com'è ed essere amata!
Non è una legge o un giudizio che cambia i cuori, ma il lungo ed insistente incontro con quell'uomo che parla con libertà ed amore. Lasciamoci dire da lui tutto quello che abbiamo fatto! Diventeremo una fonte, nell'aridità della vita. Parleremo a tanti, con la meraviglia della donna samaritana, di qualcuno che ci ha parlato con amore!
La Chiesa, diceva papa Giovanni, è come la fontana in un villaggio: è per tutti, e tutti possono avvicinarsi per prendere l'acqua dell'amore e della consolazione.
Sia così anche per i nostri cuori, possessivi e peccatori, ma conosciuti, amati e perdonati dal Signore, uomo assetato che cammina e chiede amore.
Il Signore c'insegni ad essere fonte d'amore, servendo chi ha sete.
Vincenzo Paglia, Vescovo di Terni.

Conosciuta anche con il titolo "Il Signore ci ha salvato dai nemici"
Autore: Angelo Roncari, Lorenzo Cappello.


Introduzione: Re- Sol- La

Re- Sol- Re-
Il Signore ci ha salvato dai nemici
Sol- Do7 Fa
nel passaggio del Mar Rosso:
Sol- Rel'acqua
che ha travolto gli Egiziani
Sol- La7 Refu
per noi la salvezza! (Es 15)

Re Sol- Do Fa
"Se conoscessi il dono di Dio
Sol- La Ree
chi è colui che ti chiede da bere,
Sib Do Fa
lo pregheresti tu stesso di darti
Sol- La (fine: Re)
quell'acqua viva che ti salverà." (Gv 4,10)


2. Eravamo prostrati nel deserto,
consumati dalla sete:
quando fu percossa la roccia,
zampillò una sorgente. (Es 17)

3. Dalle mura del tempio di Dio
sgorga un fiume d'acqua viva:
tutto quel che l'acqua toccherà,
nascerà a nuova vita. (Ez 47)

4. Venga a me chi ha sete e chi mi cerca,
si disseti colui che in me crede:
fiumi d'acqua viva scorreranno
dal mio cuore trafitto. (Gv 7)

5. Sulla croce, il Figlio di Dio
fu trafitto da una lancia:
dal cuore dell'agnello immolato
scaturì sangue ed acqua. (Gv 19)

6. Chi berrà l'acqua viva che io dono
non avrà mai più sete in eterno:
in lui diventerà una sorgente
zampillante per sempre. (Gv 4)

martedì 8 marzo 2011

CANTI PER LA QUARESIMA

Di seguito riportiamo i canti per ogni domenica di quaresima (ambrosiana).
In ordine è riportato il canto di ingresso, il canto di offertorio, quello di comunione ed infine quello di uscita. Ricordiamo che il canto di acclamazione al Vangelo NON può essere l'Alleluia, sostituibile da "La tua parola è lampada ai miei passi", "luce dei miei passi", "il Signore è la luce".
Inoltre l'atto pentitenziale può essere cantato con le parole del canto "Ti chiedo perdono Padre buono".

Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura.



DOMENICA 13 MARZO – I DI QUARESIMA delle TENTAZIONI
L’acqua della salvezza (1° e 3° strofa)
Servo per amore (1° strofa e ritornello x2)
Mistero della croce
Il Signore è la mia salvezza (durante l’imposizione delle ceneri)

DOMENICA 20 MARZO – II DI QUARESIMA della SAMARITANA
Il signore è la mia salvezza
Tu sei la mia vita (1° e 3° strofa) o Servo per amore
L’acqua della salvezza (tutta tranne strofa 5.)

DOMENICA 27 MARZO – III DI QUARESIMA di ABRAMO
L’acqua della salvezza
Servo per amore (1° strofa e ritornello x2)
Padre tu sarai per me (tutta)
Ho sentito parlare di te

DOMENICA 3 APRILE – IV DI QUARESIMA del CIECO NATO
Il signore è la mia salvezza
Tu sei la mia vita (1° e 4° strofa)
Ho sentito parlare di te
Padre tu sarai per me

DOMENICA 10 APRILE – V DI QUARESIMA di Lazzaro
L’acqua della salvezza (1° strofa + ritornello + 2° strofa)
E’ giunta l’ora (1°, 2°, 3° strofa)
Mistero della croce

DOMENICA 17 APRILE – DOMENICA DELLA PALME
Il signore è la mia salvezza (processione)
Il signore è la luce (ingresso in chiesa)
L’arco dei forti (aspersione)
Luce dei mie passi
E’ giunta l’ora (1°, 2°, 3° strofa)
Santo Osanna eh
Ho sentito parlare di te
Padre tu sarai per me