SABATO 23 NOVEMBRE, PRIME CONFESSIONI ORE 15.

IMPORTANTE LA PRESENZA DI TUTTO IL CORO. IL GIORNO PRIMA, VENERDì 22, ALLE ORE 20.45 LE PROVE DEL MESE DI NOVEMBRE IN CUI PROVEREMO I CANTI PER LE CONFESSIONI E PER L'AVVENTO ORMAI INIZIATO

SCRIVI LA CANZONE CHE CERCHI IN QUESTO BLOG

mercoledì 29 settembre 2010

UN SOLO SPIRITO


SPIEGAZIONE DEL CANTO:
Un solo spirito, un solo battesimo riprende il contenuto della lettera di San Paolo agli Efesini (4, 1-6):
"Fratelli, vi esorto io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di conservare l’unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo, un solo Spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti."
Un solo corpo, un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo!

Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura



Un solo spirito, un solo battesimo, un solo Signore Gesù,
nel segno dell'amore tu sei con noi,
nel nome tuo viviamo fratelli;
nel cuore la speranza che tu ci dai,
la fede che ci unisce cantiamo.


Io sono la vite e voi siete i tralci miei:
il tralcio che in me non vive sfiorirà,
ma se rimanete in me, il Padre mio vi darà
la forza di una vita che non muore mai!

Io sono la vera via e la verità:
amici vi chiamo e sempre sto con voi,
Chi annuncia al fratello suo la fede nel nome mio
davanti al Padre io lo riconoscerò.

Lo Spirito Santo in voi parlerà di me;
dovunque c'è un uomo al mondo sono Io;
ognuno che crede in me fratello vostro sarà:
nel segno del battesimo rinascerà.

martedì 28 settembre 2010

Il Signore è il mio pastore

Autore: David Maria Turoldo



SPIEGAZIONE DEL CANTO:
Riprendendo testualmente il Salmo 23 ecco un canto quaresimale e adatto anche per i funerali.
Nel Nuovo Testamento troviamo tanti riferimenti, eccone alcuni:

- “Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore” (Gv 10,11)
- “L'Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi” (Ap 7,17)
- “Che diremo dunque in proposito? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? (Rm 8,31s)
- “Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro aquella perduta, finché non la ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta” (Lc 15,4-5)

Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura



DO FA DO

Il Signore è il mio pastore,

LAm REm DO/FA DO

nulla manca ad ogni attesa,

MIm FA DO

in verdissimi prati mi pasce,

FA SOL DO

mi disseta a placide acque.



È il ristoro dell’anima mia,

in sentieri diritti mi guida

per amore del santo suo Nome,

dietro Lui mi sento sicuro.



Pur se andassi per valle oscura,

non avrò a temere alcun male,

perché sempre mi sei vicino,

mi sostieni col tuo vincastro.



Quale mensa per me Tu prepari,

sotto gli occhi dei miei nemici

e di olio mi ungi il capo,

il mio calice è colmo di ebbrezza.



Bontà e grazia mi sono compagne

quanto dura il mio cammino:

io starò nella casa di Dio

lungo tutto il migrare dei giorni.

MADONNA DELLA PAZIENZA

MADONNA DELLA PAZIENZA
Venerata nella parrocchia di San Romano in Milano




PREGHIERA DI CLEMENTE REBORA

O Madre della Pazienza, ricorriamo a Te nei momenti di sfiducia.
Come Te confidiamo nella Provvidenza celeste.
Infondici nell'nima vigorosa fortezza e
rassegnato amore alla santa Volontà di Dio.
Madonna della Pazienza, Regina dei Martiri,
sempre vicina ai tribolati di cuore,
ottienici, nella prova, l'unione con Dio,
affinché le nostre tribolazioni valgano per la vita eterna.
O Maria, Madre della Pazienza,
soccorreteci nelle ore di sfiducia!

TI CHIEDO PERDONO

SPIEGAZIONE DEL CANTO:
Ci aiutiamo da alcuni stralci del libro Perdonare del card. Godfried Danneels, ex primate della Chiesa Belga.

Chi è vittima di un'ingiustizia è generalmente svonvolto.
Ha male dappertutto, in tutto il suo essere.
Perdonare non è la stessa cosa di dimenticare.
Perdonare non è il rifiutare di riconoscere la colpa o negarla.
Perdonare non è mai mettersi al dì fuori della verità.
L' amore è verità, "Verità e Amore camminano mano nella mano", dice il salmo 85.
Perdonare non è una forzatura della volontà. I1 perdono è un atto complesso
che non scaturisce solo dalla volontà. E' figlio di tutte le nostre facoltà:
pensiero, sentimenti, passioni, emozioni, memoria e immag\nazione' I1 male
ci ha attaccati e ci ha fatto soffrire in tutto il nostro essere, è dunque tutto il
nostro essere che il perdono coinvolgerà. Quindi il perdono non è l'atto di
un momento unico.
E' un lungo processo che necessita di tempo. I1 perdono non è un prodotto, è un frutto. I frutti hanno bisogno di tempo per crescere e maturare.
Perdonare non è nemmeno ricominciare tutto come prima della colpa, perchè
la malefatta lascia nella storia una macchia indelebile.
perdonare non è nemmeno rinunciare ai propri diritti.
L'ingiustizia deve essere corretta in tutta la misura del possibile. .L'amore non sostituisce la giustizia. Perdonare non è nemmeno scusare.
eualche volta il perdono degenera in un insopportabile sfoggio di nobiltà
morale da parte di colui che perdona, della sua superiorità " Nella mia
magnaminità, io ti perdono". Certe persone vanno matte per questi ruoli di
"superiorità oltraggiafa", di "vittima oltreggiata". I1 perdolg--deve rimanere
_un atto di umilta.
Non solo per il colpevole, ma anche per colui che perdona.
Quest' ultimo non nè ha la capacità da solo "solo Dio ha il potere di
rimettere i peccati".
Perdonare è un meraviglioso cocktail di sforzo umano e di sraziadivina.

Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura



si- do#dim si- re

Ti chiedo perdono, Padre buono,

sol fa# si- sol fa#

per ogni mancanza d’amore,

si- do#dim si- re

per la mia debole speranza

sol fa# si- sol la7

e per la mia fragile fede.

re sol re la sol la re fa# re7

Domando a Te, Signore, che illumini i miei passi,

sol sol- re sol sol-

la forza di vivere, con tutti i miei fratelli,

re la re sol re

nuovamente fedele al Tuo Vangelo.

TI RINGRAZIO MIO SIGNORE

Titolo originale: Amatevi l'un l'altro

SPIEGAZIONE DEL CANTO
Rillegiamo il brano del Vangelo secondo Giovanni 15, 9-17

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.

Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri».

Essere in comunione con Gesù significa ricordarsi del suo Amore e farlo nostro.
Non ci chiede di amare, ma di amare come lui ci ha amati.
Così il nostro amore non dovrà essere un amore qualunque, ma il suo stesso, quello che sentendoci in comunione con Lui ci permetterà di portare frutto.
Scrive San Paolo: "Rendete piena la mia gioia con l'unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti" e ancora "abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù".
Buon cammino a tutti!

Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura


re si-
Amatevi l'un l'altro
sol6 la
come Lui ha amato noi
re si- sol re
e siate per sempre suoi ami - ci;
mi- la
e quello che farete
fa# sial
più piccolo tra voi,
sol la re sol re
credete, l'avete fatto a Lui.

re re5+ sol
Ti ringrazio, mio Signore,
la re sol
e non ho più paura, perché,
la re re5+ sol
con la mia mano nella mano
la re sidegli
amici miei,
sol la
cammino tra la gente
re fa# sidella
mia città
sol la re sie
non mi sento più solo;
sol la
non sento la stanchezza
re fa# sie
guardo dritto avanti a me
sol la re sol re
perché sulla mia strada ci sei Tu.


Se amate veramente perdonatevi tra voi:
nel cuore di ognuno ci sia pace;
il Padre, che è nei cieli
vede tutti i figli suoi,
con gioia, a voi perdonerà.

Sarete suoi amici se vi amate tra di voi
e questo tutto il suo Vangelo;
l'amore non ha prezzo,
non misura ciò che dà;
L'amore confini non ne ha...

Resurrezione



Autore: Cipri/Mancuso

mi la
Che gioia ci hai dato,
mi la
Signore del cielo,
mi la si7
Signore del grande universo,
mi la mi la
che gioia ci hai dato, vestito di luce,
mi si7 do#- la
vestito di gloria infinita,
mi si7 la mi la mi la mi
vestito di gloria infinita.

Vederti risorto, vederti Signore
il cuore sta per impazzire
Tu sei ritornato, Tu sei qui tra noi
Mi
e adesso ti avremo per sempre.(Bis)

La Mi
Chi cercate, donne, quaggiù
La Mi
chi cercate, donne, quaggiù,
Fa# Si7
quello ch'era morto non è qui,
Mi La Mi
è risorto, sì, come aveva detto anche a voi.
La Mi Si7 Do La
Voi Gridate a tutti che è risorto Lui,
Mi Si7 La Mi La Mi La Mi
tutti che è risorto Lui.
Che gioia ci hai dato
Ti avremo per sempre.
Tu hai vinto il mondo, Gesù,
Tu hai vinto il mondo, Gesù,
liberiamo la felicità
e la morte, no, non esiste più,
l'hai vinta Tu e hai salvato
tutti noi, uomini con Te. (Bis)

ECCO QUEL CHE ABBIAMO

Titolo completo: Ecco quel che abbiamo - il miracolo del pane
Autore: Stefani/Giombini

introduzione: RE DO#m SIm7 -- LA DO#m7 SIm7 LA

LA LA7+ RE9 LA
Ecco quel che abbiamo nulla ci appartiene ormai
FA#m DO#m7 SIm7 MI
ecco i frutti della terra che Tu moltiplicherai

LA7+ RE9 LA
Ecco queste mani, puoi usarle se lo vuoi
FA#m DO#m7 SIm7 MI LA
per dividere nel mondo il pane che tu hai dato a noi

FA#m DO#m7
Solo una goccia hai messo fra le mani mie
SOL7dim FA#4 FA# (SIm MI DO#7/4 FA#4 FA#)
solo una goccia che tu ora chiedi a me (ah ah ah ah ah ah)
SIm DO#m7 RE7+
una goccia che in mano a Te…
SIm7 DO#m RE7+
una pioggia diventerà… e la terra feconderà…

stacco: RE DO#m SIm7 -- LA DO#m7 SIm7 LA

LA LA7+ RE9 LA
Ecco quel che abbiamo nulla ci appartiene ormai
FA#m DO#m7 SIm7 MI
ecco i frutti della terra che Tu moltiplicherai
LA7+ RE9 LA
Ecco queste mani, puoi usarle se lo vuoi
FA#m DO#m7 SIm7 MI LA
per dividere nel mondo il pane che tu hai dato a noi

FA#m DO#m7
Le nostre gocce pioggia fra le mani tue
SOL7dim FA#4 FA# (SIm MI DO#7/4 FA#4 FA#)
saranno linfa di una nuova civiltà (ah ah ah ah ah ah)
SIm DO#m RE7+
e la terra preparerà…
RE7+ SIm7 DO#m7 RE7+
la festa del pane che… ogni uomo condividerà…
stacco: RE DO#m SIm7 -- LA DO#m7 SIm7 LA

LA LA7+ RE9 LA
Ecco quel che abbiamo nulla ci appartiene ormai
FA#m DO#m7 SIm7 MI
ecco i frutti della terra che Tu moltiplicherai
LA7+ RE9 LA
Ecco queste mani, puoi usarle se lo vuoi
FA#m DO#m7 SIm7 MI LA
per dividere nel mondo il pane che tu hai dato a noi

2 volte

LA LA7+ RE9 LA
Sulle strade il vento da lontano porterà
FA#m DO#m7 SIm7 MI
il profumo del frumento, che tutti avvolgerà
LA7+ RE9 LA
E sarà l'amore che il raccolto spartirà
FA#m DO#m7 SIm7 MI LA
e il miracolo del pane in terra si ripeterà
finale: RE DO#m SIm7 LA

NOI VEGLIEREMO

(SOL) DO FA REm SOL DO LAm MIm LA
Nella notte o Dio, noi veglieremo, con le lampade, vestiti a festa
REm FA SOL DO LAm
presto arriverai, e sarà giorno


REm SOL DO7+ LAm REm SOL
Rallegratevi in attesa del Signore, improvvisa giungerà la sua voce,
FAm DO7+ REm FA MI SOL
quando Lui verrà sarete pronti, e vi chiamerà amici per sempre…

DO FA REm SOL DO LAm MIm LA
Nella notte o Dio, noi veglieremo, con le lampade, vestiti a festa
REm FA SOL DO LAm
presto arriverai, e sarà giorno

REm SOL DO7+ LAm REm SOL
Raccogliete per il giorno della vita, dove tutto sarà giovane in eterno,
FAm DO7+ REm FA MI SOL
quando Lui verrà sarete pronti, e vi chiamerà amici per sempre…

DO FA REm SOL DO LAm MIm LA
Nella notte o Dio, noi veglieremo, con le lampade, vestiti a festa
REm FA SOL DO
presto arriverai, e sarà giorno

IL TUO POPOLO IN CAMMINO


Titolo originale: Il pane del cammino

PREGHIERA
Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti. Abbi pietà della tua Chiesa: anche all’interno di essa, Adamo cade sempre di nuovo. Con la nostra caduta ti trasciniamo a terra, e Satana se la ride, perché spera che non riuscirai più a rialzarti da quella caduta; spera che tu, essendo stato trascinato nella caduta della tua Chiesa, rimarrai per terra sconfitto. Tu, però, ti rialzerai. Ti sei rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi. Salva e santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi.
Joseph Ratzinger, meditazione per la Via Crucis, 2005.

Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura


sol re mi-
Il tuo popolo in cammino
do la re 4 5
cerca in te la guida
sol re7 mi- sol 7
sulla strada verso il Regno
do la sol re
sei sostegno con il tuo corpo.
si- mi la- do- sol re sol
Resta sempre con noi, o Signore.

sol- do- sol-
E' il tuo Pane Gesù che ci dà forza
sol- fa sole
rende più sicuro il nostro passo.
sol- re 7 mib sol7
Se il vigore nel cammino si svilisce
do- la7 re7
la tua mano dona lieta la speranza.

E' il tuo vino, Gesù, che ci disseta
e sveglia in noi l'ardore di seguirti.
Se la gioia cede il passo alla stanchezza,
la tua voce fa rinascere freschezza.

E' il tuo corpo,Gesù, che ci fa Chiesa,
fratelli sulle strade della vita.
Se il rancore toglie luce all'amicizia,
dal tuo cuore nasce giovane il perdono.

E' il tuo sangue, Gesù, il segno eterno
dell'unico linguaggio dell'amore.
Se il donarsi come te richiede fede,
nel tuo Spirito sfidiamo l'incertezza.

E' il tuo dono, Gesù, la vera fonte
del gesto coraggioso di chi annuncia.
Se la chiesa non è aperta ad ogni uomo,
il tuo fuoco le rivela la missione.

lunedì 27 settembre 2010

MAGNIFICAT (taizè)



SOL DO RE SOL
MAGNIFICAT, MAGNIFICAT
SOL DO RE SOL
MAGNIFICAT ANIMA MEA DOMINUM
SOL DO RE SOL
MAGNIFICAT, MAGNIFICAT
SOL DO RE SOL
MAGNIFICAT ANIMA MEA

Ricordiamo che i canti di Taizé, essendo canoni, vanno ripetuti più volte.
"Magnificat", cioè DIRE GRAZIE...

Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura

CANTO D' UMILTA'


SPIEGAZIONE DEL CANTO:
Per questo canto non proponiamo un "nostro" riferimento che ne spieghi il testo, il significato.
Rimandiamo la lettura del libro "BEATO NULLA. La scelta dell'ultimo nel Nuovo Testamento" scritto da DON GIANCARLO TAVERNA PATRON e pubblicato dalle edizioni San Paolo e venduto a 9 euro.

Per il corista che ha l'immediata necessità di utilizzo di questo canto, basterà uno stralcio dell'introduzione dell'autore del libro, appunto facilmente accostabile al Canto d'Umiltà:

"Il tema della scelta dell’«ultimo» nel Nuovo Testamento è di viva attualità, per la Chiesa e per il singolo credente. La via scelta da Cristo per la sua venuta nel mondo, che affonda le radici nel mistero di Dio, non può che essere l’itinerario, duro ma affascinante, anche per i cristiani del nuovo millennio. Dio è dalla parte del nulla, della debolezza, della piccolezza. Non solo nel senso che si rivolge prima di tutto a quell’enorme fetta di umanità che vive in condizioni disumane, ma più profondamente perché questa direzione riguarda in qualche misterioso modo la sua stessa natura." e ancora: "Dio ha scelto quello che è stolto, ciò che è debole, ignobile, disprezzato. Ha scelto il nulla. Queste prole di Paolo ai fedeli di Corinto(1Cor 1,27-28) mi colpirono già molti anni fa, giovane prete. Mi parvero un insieme di affermazioni paradossali, con l'accostamento fra Dio (l'Infinito, l'Altissimo, l'Onnipotente, l'Onniscente) e la sua antitesi, il nulla. Ma nela lettera paolina non si parla solo di accostamento, bensì di scelta."

Davvero, buona lettura e canto a tutti!

re
O Signore,
sol
non si esalta il mio cuore
re si
i miei occhi non si
sol la7 fa#7
alzano superbi, non inseguo
si- la
cose grandi, troppo grandi per
fa# sol re sol la7
me. O Signore a te canto in umiltà.

O Signore, ho placato il
desiderio, ho finito di ambire
all'infinito, ora affido la mia
mente,ora affido a Te il mio cuore.
O Signore a Te canto in umiltà.

O Signore, non abbiamo più
bisogno d'innalzare grandi
torri fino al cielo; non il mio
ma il tuo volere sia annunziato sulla terra.
O Signore a Te canto in umiltà.
O Singore...

PADRE MIO MI ABBANDONO A TE



SPIEGAZIONE DEL CANTO:
Il canto, che con gli accordi vedete qualche riga più in basso, si ispira a questa preghiera bellissima scritta da Charles de Foucauld.
La pubblichiamo perchè possa essere utile per capire il significato della canzone del Gen Rosso, siamo certi piacerà a tutti.
Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura


Padre, mi abbandono a Te,
fa' di me ciò che ti piace.
Qualsiasi cosa tu faccia di me, ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto,
purché la tua volontà si compia in me, e in tutte le tue creature:
non desidero nient'altro, mio Dio.
Rimetto l'anima mia nelle tua mani, te la dono, mio Dio,
con tutto l'amore del mio cuore, perché ti amo.
E per me un'esigenza di amore, il donarmi a Te,
l'affidarmi alle tue mani, senza misura,
con infinita fiducia: perché Tu sei mio Padre.

Beato Charles De Foucauld

Intro: RE RE5+ RE RE5+

RE RE5+ RE RE5+
Padre mio, mi abbandono a Te,
MI- MI-/FA# MI-/SOL LA
di me fai quello che ti piace.
FA# SI- SI
Grazie di ciò che fai per me,
MI LA4 LA
spero solamente in Te.
RE RE5+ RE RE5+
Purchè si compia il tuo volere
MI- MI-/FA# MI-/SOL LA
in me e in tutti i miei fratelli,
FA# SI- SI
niente desidero di più,
MI LA4 LA
fare quello che vuoi Tu.


RE MI7
Dammi che ti riconosca,
LA7 RE
dammi che ti possa amare sempre più.
RE MI7
Dammi che ti resti accanto,
LA7 RE (finale: RE5+ RE RE5+ RE)
dammi d'essere l'amor.


Fra le tue mani depongo la mia anima
con tutto l'amore del mio cuore,
mio Dio, la dono a Te
perchè ti amo immensamente.
Sì, ho bisogno di donarmi a Te,
senza misura affidarmi alle Tue mani,
perchè sei il Padre mio,
perchè sei il Padre mio.

Dammi che ti riconosca,
dammi che ti possa amare sempre più,
dammi che ti resti accanto,
dammi d'essere l'amor.


Si consiglia voce solista per le strofe e coro per il ritornello.

venerdì 24 settembre 2010

DOMENICA 26 SETTEMBRE

INGRESSO -> è bello lodarti
ALLELUIA -> cantro per cisto oppure la nostra festa
OFFERTORIO -> su questo altare
COMUNIONE -> pane del cielo (tutta)
SPEZZARE DEL PANE -> pne vivo spezzato per noi oppure parole di vita
USCITA -> come vento e fuoco.

venerdì 17 settembre 2010

INDICAZIONI PER IL CANTORE

“Chiunque esegue questo ministero del canto con vera fede e con tutta l’attenzione della sua mente, si unisce in certo qual modo agli angeli che lodano Dio nei cieli”.

Sant’Isidoro di Siviglia

IL CANTO CHE APRE STRADE

“Quando noi cantiamo, spianiamo la strada
perché Egli venga nel nostro cuore e ci infiammi con la grazia del Suo amore”.

San Gregorio Magno

CANTO COME BENEDIZIONE

“Il canto è benedizione dei fedeli, lode a Dio, elogio del popolo, plauso di tutti, parola adatta ad ogni uditore, voce della Chiesa, professione canora di fede, devozione sublime, letizia di liberazione, grido di allegrezza, profluvio di letizia.
Il canto mitiga l’iracondia, placa le ansie, dà sollievo alle afflizioni.
Il canto è un’arma che ci protegge nella notte, è una fonte di insegnamenti lungo il giorno, ci fa da scudo nel timore; riempie di festa il cammino della santità; manifesta il volto della nostra serenità.
E’ un pegno di pace e di concordia; pace e concordia che, come in una cetra, si manifestano mediante un’unica melodia composta da molte voci diverse ed ineguali. Nel canto la dottrina gareggia con la bellezza: mentre si prova diletto cantando, si acquista conoscenza di dottrina per ammaestramento.
Il canto ispirato spinge chi esegue e chi ascolta alla virtù. Se suonato con il plettro dello Spirito fa scendere sulla terra la dolcezza della musica del cielo”.

Sant’Ambrogio

PAROLE SUL CANTO

La Musica,
la più immateriale e arcana espressione d’arte
che può avvicinare l’anima fino ai confini
delle più alte esperienze spirituali,
ha la sua grande parola da dire
davanti al mondo di oggi;
ha il compito tremendo ed affascinante
d’interpretarne le aspirazioni,
le inquietudini, il brivido di assoluto;
di placarne con un messaggio di serenità
le oscure crisi di pensiero e di sentimento;
di temperare l’aridità e il freddo,
in cui lo possono avvolgere
i pur raffinati strumenti del suo tecnicismo;
ha una missione da svolgere
in nome dei valori più alti e veri e duraturi
quasi per una propedeutica
alle ardue conquiste dello spirito.

Paolo VI

PREGHIERA DEI CANTORI


Signore,
fonte di bellezza e ispiratore di ogni arte,
Dio di coloro che cantano le Tue lodi, tutta la terra Ti adora
e intona per te un cantico nuovo.
La tua lode sia sulle nostre labbra, per cantare la Tua gloria;
il nostro spirito si accordi alla nostra voce;
la Tua verità, rivestita di melodia, si riversi nel nostro cuore
e Vi desti il fervore che renda più facile l’incontro con Te nella preghiera.
Il giubilo del canto spirituale, qui sulla terra,
sia preludio della glorificazione che speriamo innalzare a Te
per tutta l’eternità.

Paolo VI

mercoledì 15 settembre 2010

IN MANUS TUAS PATER



SPIEGAZIONE DEL CANTO:
In Manus Tuas è un canto di Taizè, già pubblicato nel post "i canti di taizè" che ripropniamo qui singolarmente.
Consigliamo l'utilizzo all'ingresso del momento della preghiera e in generale della celebrazione preghiera.
Dice il Vangelo:
"Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo.
Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito".
"nelle tue mani, Padre, consegno il mio spirito".
Cantando In Manus Tuas, reciteremo l'ultima preghiera di Gesù prima della morte e risurrezione.

Coro Sgl
Erano Uomini Senza Paura


In manus tuas, Pater, commendo spiritum meum
In manus tuas, Pater, commendo spiritum meum


ALTRI RIFERIMENTI

“Padre, come il tuo divin Figlio pregherebbe in me,
così io voglio pregare te”

Beato Antonio Rosmini,
Domodossola, 11 Ottobre 1832

“…E’ a mio avviso estremamente importante incominciare a pregare non soltanto con un momento di silenzio, di pausa, di respiro, ma con il chiaro riconoscimento che non siamo capaci di pregare: Signore, sei tu che preghi in me. Non so da che parte cominciare è il tuo Spirito che mi guiderà. E’ necessario togliere dal dialogo con Dio ogni presunzione, tutto ciò che crediamo di aver imparato e di possedere. Dobbiamo entrare nella preghiera come poveri, non come possidenti. Ogni volta che ci presentiamo davanti a Dio, presentiamoci come assolutamente poveri. Credo che tutte le volte che non lo facciamo la nostra preghiera ne soffra, diventi più pesante, carica di cose che la disturbano. (…)
Occorre che ci rimettiamo ogni volta nella situazione battesimale del cieco che supplica: “Signore, che io veda”.
Signore, che io possa comprendere, che possa pronunciare le parole che lo Spirito mi suggerisce…”

Carlo Maria Martini
Stralci del libro "Qualcosa di così personale. Meditazioni sulla preghiera"

ERANO UOMINI SENZA PAURA 2010/2011

Con Domenica scorsa il nostro coro ha ripreso servizio!!!
Di sotto i canti di Domenica 19 e 2 iniziali dati importanti.

INGRESSO - è bello lodarti

OFFERTORIO - canto d'umiltà

COMUNIONE - e mi sorprende

(tutti i canti con testi e accordi sono su questa nostra pagina disponibili)

AGENDA

Giovedì 23 Settembre ore 18 MESSA INIZIO ANNO celebrata da don Paolo, ritrovo ore 17.30

Sabato 27 Novembre ore 15 CONFESSIONI, ritrovo ore 14.30

A DOMENICA!

Coro SgL
Erano Uomini Senza Paura

MONDIALE DEI GIOVANI IL 16 OTTOBRE

Cari visitatori,

ecco la lettera del SERMIG (SERvizio MIssionario Giovani) con cui invita tutti a prtecipre al 3° appuntamento mondilae dei giovani per la pace.
Dopo il 27 Agosto all'Aquila, il percorso del mondiale continua ritrovandosi a Torino.
Il 27 Agosto c'erano 3000 persone, a Torino vogliono esserci ancora di più.

Ecco la lettera che la Comunità del Sermig insieme ad Ernesto, fondatore ed animatore, ha scritto:

"dopo Collemaggio, è ora Torino ad attendervi spalancando le sue porte ai Giovani della Pace e a tutti coloro che credono che il mondo si può cambiare.

Siete tutti invitati alla seconda tappa del 3° Appuntamento Mondiale Giovani della Pace, in programma il 16 ottobre prossimo a Torino.
Non sarà un concerto né uno spettacolo, ma un momento di vita. A parlare non saranno presentatori né attori, ma giovani e testimoni. Si tratterà di un nuovo momento forte di quel cammino di formazione permanente alla solidarietà, alla pace ed alla cittadinanza responsabile nel quale siamo entrati da oltre un anno, attraverso la scelta di un nuovo stile di vita.

L'appuntamento è a partire dalle ore 14 in Piazza san Carlo con l'accoglienza dei partecipanti da parte di rappresentanti delle Università torinesi.
Seguirà l'incontro "Una buona notizia: Il mondo si può cambiare".
La conclusione è prevista intorno alle ore 19, con la pulizia della piazza.

Come molti di voi già sanno, le nostre iniziative non hanno sponsor.
La maggior parte delle spese è a carico nostro.
Chiediamo perciò ad ognuno di voi un contributo indicativo di 5 €.

Nei nostri incontri vogliamo sempre ricordarci anche dei più poveri. Per questo invitiamo ognuno dei partecipanti a portare 1 kg di alimentari che utilizzeremo nell'ambito delle nostre missioni umanitarie nell'est europeo. Puoi trovare qui l'elenco dettagliato.

Per facilitare l'organizzazione, vi saremo grati se vorrete iscrivervi appena vi è possibile, singoli o gruppi, sul sito www.mondialedeigiovani.org

Vi aspettiamo !



Sermig - Fraternità della Speranza

Siti: www.sermig.org - www.giovanipace.org

PROPOSTA PER UN NUOVO STILE DI VITA

Noi giovani abbiamo tra le mani le potenzialità per cambiare questo mondo oppresso da ingiustizie, abusi, violenze… C’è bisogno di noi.
Possiamo fare la nostra parte e proporre a noi stessi e agli adulti una nuova prospettiva da cui guardare il mondo; possiamo portare sogni, etica, voglia di valori tra i nostri coetanei, nella scuola, nella cultura, nella religione, nella politica, nell’economia e ovunque operiamo.
Siamo pronti a mettere da parte la sfiducia, la paura, ad aprirci alla speranza.

Ma il domani è già oggi, è tra le nostre mani. Per costruire il futuro bisogna cominciare dal presente. Bisogna essere il presente! Un desiderio e un impegno che non si riducono ad un momento, ma chiedono una “conversione”, chiedono preparazione, caparbietà e un bagaglio irrinunciabile. Vogliamo che la vita di ciascuno di noi diventi un fatto di speranza.

L’Appuntamento Mondiale Giovani della Pace nasce dal desiderio di coinvolgere tanti in questa responsabilità, tanti che dicano “Io ci sto. Ci metto la vita”. Il “Mondiale” non è una “giornata”, non è uno spettacolo. È un percorso. Diamo appuntamento ai giovani come noi che decidono di mettersi in gioco per cambiare questo mondo, partendo dal proprio stile di vita.


Nel 2010 l’Appuntamento avrà due tappe: una a L’Aquila la notte del 27 agosto, l’altra il 16 ottobre a Torino.

Crediamo che occorra oggi una riconciliazione tra la generazione dei padri e quella dei figli, per gettare insieme basi nuove per un futuro diverso.
Vogliamo percorrere un cammino di formazione permanente che duri tutta la vita e per tutte le sue stagioni. Un cammino che porti ognuno di noi ad essere una persona completa, attenta ai segni dei tempi, capace di comprendere ed esprimere la complessità dei problemi, pronta a tradurre in operatività il pensiero maturato.

Dire "Io ci sto" non è per noi l’impegno episodico di un momento di emotività, ma diventa scelta quotidiana che si allarga ai nostri amici, ai nostri gruppi.
Per nutrire il nostro "Io ci sto" abbiamo bisogno di un cammino di formazione permanente.

Una formazione che cresce e si sviluppa su tre dimensioni:

1. il lavoro su noi stessi, il primo e più importante, perché dà valore assoluto alla persona, ci rende consapevoli delle nostre potenzialità, ci aiuta ad entrare nell’equilibrio di tutto il nostro essere;
2.un impegno coerente nella realtà in cui viviamo, che sia il mondo della scuola, la parrocchia o altri ambiti aggregativi - il quartiere, il paese, la città - come studenti o lavoratori, figli o genitori, laici o religiosi, condotto sempre con spirito di servizio;

3. una capacità di sguardo sul mondo: impariamo a guardare al mondo come la casa comune dell’unica famiglia umana.
Qualunque gioia o sofferenza, ovunque accada, ci è vicina, attende la nostra commozione e il nostro interessamento.

Per una formazione permanente occorre poi imparare a “logorare i gradini dei saggi”, ricercare dei maestri per crescere nel confronto con donne e uomini che non predicano ma vivono la saggezza nel silenzio, nello sguardo, nella compassione, nei comportamenti.
Maestri disposti a condividere il sapere e a far crescere la cultura della vita.


Le nostre parole-chiave per un nuovo STILE DI VITA

Non vogliamo che il mondo ci cambi, che corrompa le nostre migliori aspirazioni. Vorremmo essere noi a cambiare il mondo.
Sappiamo che per farlo dobbiamo avere idee chiare, darci un metodo che giorno dopo giorno possa trasformarsi in stile di vita. Per questo abbiamo individuato alcune parole-chiave.



Restituzione

Io ci sto… a restituire e restituirmi.
Credo che la vita sia un dono e un’opportunità, per me e per gli altri. Nelle mie mani ho tempo, capacità, intelligenza, possibilità di scelta, denaro. Ho una cultura, una professione,
l’esperienza del presente e del passato. Questi beni mi possono far diventare egoista o altruista, sapiente o cieco. Restituzione è condividerli, metterli a servizio del bene: allora il loro valore si moltiplica.

Restituzione è passare dalle parole ai fatti, è dare agli altri il meglio di me. Restituzione di ciò che sono e di ciò che posseggo è credere ed operare per la giustizia.
Ogni giorno 30mila persone muoiono per fame. Se fossero mia madre o mio fratello, guai! Ma io devo considerare tutti, proprio tutti, miei familiari. Perché gli altri siamo noi. Restituzione è una mentalità, il segno concreto che la soluzione dei grandi problemi passa anche da me. Restituzione è l’inizio della più grande rivoluzione non violenta: la rivoluzione della commozione e dell’intelligenza.

SobrietàIo ci sto… a vivere con sobrietà.
Sobrietà è la conseguenza naturale dello spirito di restituzione.
Sobrietà nel mangiare, nel vestire, nel modo di spendere, nel mio tempo libero. Sobrietà è non sprecare nulla, consumare solo il necessario, rispettare la natura. Sobrietà è rifiutare la logica dello sballo e l’uso di qualsiasi droga - anche solo di uno spinello - perché manda in fumo le mie potenzialità, mi rende schiavo e finanzia le mafie.

Sobrietà nel rapporto con gli altri è vivere ogni legame nell’autenticità e rispettandola libertà dell’altro, non tradire la fiducia di nessuno, non scendere a compromessi per rincorrere il successo personale. Sobrietà, a partire dal linguaggio, è amare la semplicità che non fa sentire nessuno escluso. Sobrietà è sapere che ogni mia scelta è un voto dato all’avidità o alla condivisione.


Dialogo
Io ci sto… ad aprirmi al dialogo.
Dialogo per crescere nel rispetto con chi è diverso da me. Dialogo è meritarmi di dialogare, e questo accade se sono una persona credibile. Dialogo che non maschera la mia identità e i valori in cui credo, ma mantiene aperti intelligenza e cuore.
Dialogo
se sono disposto a sedermi intorno ad un tavolo, pronto a cambiare qualcuna delle mie idee. Dialogo è guardare avanti e non indietro, è abolire la parola nemico, è unire le forze per risolvere il problema che abbiamo in comune. Dialogo è mettermi nei panni dell’altro anziché voler imporre il mio punto di vista.

Dialogo è capire le ragioni degli altri. Dialogo è voler conoscere e comprendere la storia del popolo diverso dal mio, per migliorare il nostro presente e il nostro futuro.
Dialogo è reciprocità di diritti e di doveri: tutto ciò che è permesso in un Paese deve essere permesso anche negli altri. Perché la strada dell’odio non porta al domani.

Pace
Io ci sto… a lavorare per la pace.
Pace che discende dalla giustizia, dal perdono, dal dialogo. Pace prima di tutto con la mia storia.
Pace con l’altro, che mi libera dal rancore, che mi riapre alla vita.

Pace non solo per me, ma per tutti. Pace che non si improvvisa, ma va progettata con metodo, 24 ore su 24. Pace che ha bisogno di mille azioni diverse per essere costruita, perché le cause delle guerre sono sempre complesse. Pace perché la storia bussa alla porta della nostra intelligenza.

E ci dice che solo la “pace preventiva” può portare alla pace, accompagnata dalla giustizia preventiva, dal lavoro, dalle cure, dall’istruzione, dai diritti e dalla dignità, dalla solidarietà preventivi.
Siamo cresciuti pensando che ci fossero guerre giuste. Vogliamo pensare d’ora in poi che tutte le guerre, tutte le violenze sono ingiuste. Solo la pace è giusta, solo la giustizia è giusta, solo lo sviluppo per tutti è giusto.
Pace perché lo stato di diritto è la miglior sicurezza. Pace per dire no a tutte le armi, che uccidono quattro volte: perché mettono le nostre intelligenze a servizio della morte anziché del bene; distolgono risorse economiche dall’educazione, dalla sanità, dallo sviluppo; uccidono veramente, lasciando sul campo morti e feriti; preparano la vendetta.
Pace che non ha eserciti pronti, ma ha la ragione, ha te, ha me.


Silenzio

Io ci sto… a fare silenzio.
Silenzio per entrare in una conoscenza profonda di me stesso, con il coraggio di guardarmi allo specchio e di vedere i miei limiti. Silenzio perché possano risuonare la voce della mia coscienza e la voce di Dio.
Silenzio per lasciar emergere il bene che posso fare, per dare forza alle mie convinzioni e ai miei sogni.
Silenzio è umiltà di chi ascolta per comprendere
e imparare. Silenzio per capire meglio gli altri, per vederli meglio al di là del mio punto di vista, al di là del loro “colore” politico, di pelle e di religione.

Silenzio per uscire dalla gara a chi grida più forte.
Silenzio per far pensare un mondo che ha fatto della confusione, dell’avidità e dell’aggressione il suo stile.
Silenzio è determinazione di ascoltare il grido delle ingiustizie che mi circondano e di non accettare più l’indifferenza. Silenzio perché le parole non siano più scatole vuote da riempire sull’onda del momento.
Silenzio per dare significato ad ogni respiro e all’attimo che ho davanti.

Carta dei Giovani


Nel percorso degli Appuntamenti Mondiali precedenti i Giovani della Pace hanno realizzato e firmato la Carta dei Giovani, il manifesto del loro impegno. Dieci punti che racchiudono le loro speranze, le loro migliori volontà. È da questi dieci punti che nasce la “Proposta per un nuovo stile di vita”.


Voglio trovare il senso per la mia VITA,
che è unica ed irripetibile, per viverla senza guerra,
violenza, paura e sperare nel futuro.

Mi impegno perché ogni UOMO e DONNA
possa valorizzare le proprie potenzialità
e perché nessuno sia sfruttato.

Voglio capire cosa è il bene e cosa è il male,
voglio vivere in un mondo dove esiste il perdono
e dove la vendetta sia abolita.

Mi impegno a CAMBIARE vita se ho sbagliato.

Voglio lottare contro le SCHIAVITU'
che ci hanno proposto COME LIBERTA'
e che hanno ucciso troppi ragazzi e ragazze.

Mi impegno perché tutti abbiano accesso
agli strumenti per comunicare e l’informazione
sia al servizio della persona.

Voglio amare e capire, nella libertà, che cosa è la verità.

Mi impegno perché il LAVORO possa essere
un bene per tutta l’umanità.

Voglio avere la libertà di coscienza
e di professare la mia FEDE in ogni parte del mondo.

Mi impegno perché tutte le risorse e le ricchezze
siano usate ed equamente distribuite
per contribuire a costruire un mondo migliore,
e voglio che la terra sia RISPETTATA.

Io ci sto.
Ci metto la faccia per squarciare il buio dell’odio,
della fame, della guerra, dell’ingiustizia, dell’egoismo, dell’ignoranza, della paura, della droga,
dell’indifferenza.

INTRODUZIONE ALLA CHITARRA



Posizione del braccio destro:
Il braccio poggia sulla fascia superiore della chitarra.
L'avambraccio scende giù fino a portare il polso all'altezza
delle corde il polso sarà leggermente curvo (senza forzature).
Il pollice e l'indice sosterranno il plettro con una pressione leggera.
La prima falange del dito indice sarà piegata ad uncino.
Il plettro sarà perpendicolare alle corde.
(a fianco le foto di esempio)

Come posizionare le dita della mano sinistra:
I polpastrelli delle dita (punta) premono le corde
appena al di sotto del tasto (barrette in metallo),
non sopra, non nel centro (tra due tasti).
La pressione deve essere appena sufficiente ad ottenere
un suono pulito e sicuro, una pressione maggiore non serve,
farebbe solo affaticare la mano!

Posizione del braccio sinistro:
Il gomito sinistro sarà aderente al corpo.
Il pollice andrà a posizionarsi dietro al manico
della tastiera mentre le dita della mano andranno
a sistemarsi sulle corde.
Il polso sarà curvato verso l'esterno, mentre le quattro
dita della mano si posizioneranno sulle corde a "martello".
Nota:
negli spartiti per chitarra l'indice, il medio, l'anulare ed il mignolo
della mano sinistra, vengono contrassegnati rispettivamente
con i numeri arabi 1, 2, 3 e 4.

martedì 7 settembre 2010

TAIZE', una comunità che prega cantando




E’ comunità fondata da Freré Roger nel 1940 quando aveva 25 anni.
Frère Roger lasciò il paese dove era nato, la Svizzera, per andare a vivere in Francia, il paese di sua madre. Per diversi anni aveva sofferto di tubercolosi polmonare e durante questa lunga malattia, aveva pensato di creare una comunità.

Oggi Taizé è una comunità cristiana, monastica, ecumenica con sede nel piccolo paese di Taizé in Francia: conta 120 fratelli tra cattolici e diverse origini evangeliche, provenienti da quasi trenta nazioni. Con la sua stessa esistenza, la comunità è una “parabola di comunione”, un segno concreto di riconciliazione tra cristiani divisi e tra popoli separati.

Alcuni fratelli vivono in luoghi svantaggiati del mondo per stare accanto a coloro che soffrono: sono anche in Asia, Africa, America Latina.
I fratelli cercano di condividere le condizioni d’esistenza delle persone che li circondano, sforzandosi d’essere una presenza d’amore accanto ai più poveri, ai bambini di strada, carcerati, moribondi, a chi è ferito dagli abbandoni umani.
I fratelli vivono unicamente del loro lavoro. Non accettano per se stessi nemmeno le proprie eredità personali, la comunità ne fa dono ai più poveri.
A partire dal 1962, dei fratelli e dei giovani, mandati da Taizé, non hanno mai smesso di andare e venire dai Paesi dell’Est Europa, per visitare chi era rinchiuso all’interno dei propri confini.



I giovani che provengono dal mondo intero si ritrovano oggi a Taizé tutte le settimane dell'anno, arrivando a essere anche seimila da una domenica all'altra e a rappresentare più di settanta nazioni. Meditano sul tema "vita interiore e solidarietà umana". Cercano di scoprire un senso nella loro vita e si preparano ad assumere responsabilità là dove vivono. La comunità non ha mai voluto organizzare i giovani in movimento, ma li stimola a essere portatori di PACE, di RICONCILIAZIONE e di FIDUCIA nelle loro città e parrocchie.

LO STILE DI TAIZE’
- Luogo

La disposizione dell’ambiente può facilitare una preghiera comune.
Bastano poche cose per rendere accogliente un luogo di preghiera: una croce, una bibbia aperta, alcuni lumini.
Disporre dei posti a sedere lungo le pareti, lasciando uno spazio libero nel mezzo.
-Svolgimento
1) Uno o due canti iniziali.
2) Salmo.
3) Lettura del Vangelo. Prima o dopo la lettura è bello scegliere un canto che celebri la luce del Cristo. Questo gesto ci ricorda che, nella vita personale o in quella dell’umanità, anche quando il buio è fitto l’amore del Cristo è un fuoco che non si spegne mai.
4) Silenzio in cui è possibile leggere una riflessione scelta.
5) Intercessioni
6) Padre Nostro e Canto Finale

vedi il menù "Taizè" per trovare i canti (spiegati) e gli accordi!
Coro SgL
Erano Uomini Senza Paura

lunedì 6 settembre 2010

COME CANTO D'AMORE

di PieAngelo Sequeri

RE MIm
Con il mio canto, dolce Signore,
FA#m SIm FA#m
voglio danzare questa mia gioia
SOL MIm
voglio destare tutte le cose
MI7 LA
un mondo nuovo voglio cantare.
RE MIm
Con il mio canto, dolce Signore,
FA#m SIm FA#m
voglio riempire lunghi silenzi
SOL MIm
voglio destare sguardi di pace
MI7 LA LA7
il Tuo perdono voglio cantare.

RE MIm FA#m SIm/FA#m SOL/MIm LA 7
Rit. Tu sei per me come un canto d’amore
RE MIm FA#m SIm/FA#m SOL/MIm LA RE
resta con noi fino al nuovo mattino

Con il mio canto, dolce Signore,
voglio plasmare gesti d’amore
voglio arrivare oltre la morte
la tua speranza voglio cantare.
Con il mio canto, dolce Signore,
voglio gettare semi di luce,
voglio sognare cose mai viste
la Tua bellezza voglio cantare. Rit.

Con il mio canto, dolce Signore,
voglio danzare questa mia gioia,
voglio destare tutte le cose
un mondo nuovo voglio cantare.
Se Tu mi ascolti, dolce Signore,
questo mio canto sarà una vita
e sarà bello vivere insieme,
finché la vita un canto sarà. Rit.

venerdì 3 settembre 2010

QUALE CANZONE E' STATA CERCATA DI PIU' ?



IL MAGNIFICAT "DIO HA FATTO IN ME COSE GRANDI" CHE AVEVAMO PUBLICIZZATO NEL MESE DI MAGGIO E' LA CANZONE PIù CERCATA SU QUESTO BLOG!!

Coro Sgl

ECCO CHI VISITA IL NOSTRO BLOG

SI RICOMINCIA IL 12 SETTEMBRE

Ciao a tutti,

dopo la pausa estiva il nostro coro "Erano Uomini Senza Paura" tornerà ad animare la Messa delle ore 10 il

12 SETTEMBRE


Vi aspettiamo, chitarre e voci, alle ore 9.30 direttamente in chiesa.

Non mancate!!!

Alla fine della Messa ci fermeremo per parlare insieme degli impegni del coro di quest'anno 2010 - 2011.

Coro SgL

sglcoro@gmail.com