SABATO 23 NOVEMBRE, PRIME CONFESSIONI ORE 15.

IMPORTANTE LA PRESENZA DI TUTTO IL CORO. IL GIORNO PRIMA, VENERDì 22, ALLE ORE 20.45 LE PROVE DEL MESE DI NOVEMBRE IN CUI PROVEREMO I CANTI PER LE CONFESSIONI E PER L'AVVENTO ORMAI INIZIATO

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martedì 26 ottobre 2010

CANTI AVVENTO

Il post è in via di aggiornamento.

INGRESSO
Cieli e terra nuova
Noi veglieremo

ALLELUIA
Alleluia - Signore sei venuto
Alleluia - Canto per Cristo

OFFERTORIO
Come Maria
Benedici o Signore - Nebbia e freddo

COMUNIONE
Giovane Donna
Io vedo la tua luce
Maran-athà
Santa Maria della speranza
Symbolum ‘80

venerdì 8 ottobre 2010

LA TUA PAROLA E' LAMPADA AI MIEI PASSI


Intro: Re Sol La

Re Sol La
La tua parola è lampada ai miei passi
Mi- La Re
sulla mia strada ci sei tu, Signore:
Sol Re La
sei luce immensa con la tua parola,
Sol La Re
sei gioia vera, e rimani in me.

Fa#- Si-
1. Beato l'uomo d'integra condotta
Fa#- Si-
che nella legge saldo resterà,
La Re La
beato chi è fedele ai tuoi comandi
Mi La
e chi ti cerca con sincerità.

Re Sol La
La tua parola è lampada ai miei passi
Mi- La Re
sulla mia strada ci sei tu, Signore:
Sol Re La
sei luce immensa con la tua parola,
Sol La Re
sei gioia vera, e rimani in me.

Fa#- Si-
2. Sono diritte tutte le sue vie
Fa#- Si-
nel custodire il dono del Signor,
La Re La
portando in cuore ogni tua parola
Mi La
egli cammina nella verità.

Re Sol La
La tua parola è lampada ai miei passi
Mi- La Re
sulla mia strada ci sei tu, Signore:
Sol Re La
sei luce immensa con la tua parola,
Sol La Re
sei gioia vera, e rimani in me.





Fa#- Si-
3. E chi è giovane come potrà
Fa#- Si-
tenere pura sempre la sua via,
La Re La
tenendo in cuore ogni tua parola
Mi La
per meditarla nella fedeltà.

Re Sol La
La tua parola è lampada ai miei passi
Mi- La Re
sulla mia strada ci sei tu, Signore:
Sol Re La
sei luce immensa con la tua parola,
Sol La Re
sei gioia vera, e rimani in me.

Fa#- Si-
4. La tua parola è dolce come il miele,
Fa#- Si-
rallegra il cuore, dona libertà,
La Re La
io corro per la via dei tuoi comandi,
Mi La
voglio raggiungere l'eternità.

Re Sol La
La tua parola è lampada ai miei passi
Mi- La Re
sulla mia strada ci sei tu, Signore:
Sol Re La
sei luce immensa con la tua parola,
Sol La Re
sei gioia vera, e rimani in me.

mercoledì 6 ottobre 2010

MISERICORDIAS DOMINI

RE- LA RE- DO FA DO RE- LA- RE-
Misericordias Domini in aeternum can ta bo.

VERREMO A TE

SPIEGAZIONE DEL CANTO
Riportiamo la spiegazione dell'autore, Guido Meregalli:

Già e non ancora: l’esperienza cristiana si origina e si sviluppa in questa tensione vitale.

Già e non ancora: il volto di un Messia povero, che sembra non aver risolto nulla nello scandalo della croce, che pare aver perduto la sua ultima partita, quella più importante, con l’avversario di sempre.

Questo Messia è venuto, noi l’abbiamo incontrato sulla nostra strada, noi abbiamo creduto ad una parola che sembrava profondamente liberante, noi pensavamo che avrebbe risolto lui tutti i nostri guai, noi avevamo capito…

Due discepoli tra tanti, sulla strada di Emmaus; l’attesa era finita, lontano ormai il rumore della folla nella capitale, silenzio e basta, tanto alle delusioni prima o poi ci si abitua.

Ma quel pane, per rischiare ancora, per dire ancora Resta con noi, ma la strada finalmente aperta a nuovi cammini, ma la voce, ed era proprio sua, che diceva il senso delle nostre speranze, che portava pace ai nostri destini aggrovigliati, che indicava una meta, da cercare ancora, ma, in lui già in qualche modo attuata.

Già e non ancora: per l’uomo fedele al Dio della fedeltà l’attesa diventa cammino, l’ascolto annuncio, la casa il cuore del fratello senza nome.

GIOVANE DONNA




RE MI- SOL RE
Giovane donna attesa dall'umanità,
RE MI- SOL RE
un desiderio d'amore e pura libertà.
RE FA#- SOL LA
Il Dio lontano è qui vicino a te;
RE FA#- SOL LA
voce e silenzio, annuncio di novità.
RE FA#- SI- SOL SOL- RE RE FA#- SI- SOL SOL- RE
Ave Maria. Ave Maria.

Dio t'ha prescelta qual madre piena di bellezza,
ed il suo amore t'avvolgerà con la sua ombra.
Grembo per Dio venuto sulla terra.
Tu sarai madre di un uomo nuovo.

"Ecco l'ancella che vive della tua parola.
Libero il cuore perché l'amore trovi casa."
Ora l'attesa è densa di preghiera
e l'uomo nuovo è qui in mezzo a noi.

martedì 5 ottobre 2010

PREGHIERA DEL CORISTA

O Padre, Creatore dell’universo,
Tu hai posto in ogni cosa il segno del tuo infinito amore
e hai donato alle creature l’impronta della tua bellezza.
Rendimi autentico cantore del tuo amore,
fa’ che con il mio canto sappia esprimere
un poco di quell’armonia sublime
che Tu hai posto in tutte le cose
e che muove il cielo e la terra
in quell’accordo mirabile che tutto abbraccia.
Fa’ che il mio canto sia sempre a servizio della tua lode,
che non mi vanti mai di questo dono,
che offra il mio servizio alla Chiesa senza alcuna vanità e superbia,
sapendo di assolvere un dovere d’amore verso Dio e i fratelli.
Metti nel mio cuore il canto nuovo
che sgorga dal cuore del Risorto,
e fa’ che, animato dal tuo Santo Spirito,
possa lodarti e farti lodare per la tua unica gloria,
vivendo nel servizio liturgico l’anticipo della liturgia celeste.
Te lo chiedo per Cristo Salvatore nostro,
causa e modello del nostro canto.

Amen.

Mons. Marco Frisina

lunedì 4 ottobre 2010

Verbum Panis

mi- re
Prima del tempo,
mi- re mi- re
prima ancora che la terra cominciasse a vivere
mi- re mi-
il Verbo era presso Dio.
mi- re
Venne nel mondo
mi- re
e per non abbandonarci
mi- re
in questo viaggio ci lasciò
mi- re mi-
tutto sé stesso come pane

mi- re mi-
Verbum caro factum est
mi- re mi-
Verbum panis factum est
mi- re mi-
Verbum caro factum est
mi- re do re
Verbum panis factum est

Sol re do
Qui spezzi ancora il pane
re
in mezzo a noi


sol re Do re
E chiunque mangerà non avrà più fame,
sol re do
Qui vive la tua Chiesa
re
intorno a Te,
sol re do re mi- re
dove ognuno troverà la sua vera casa. Verbum caro…

mi- re
Prima del tempo
mi- re mi- re
quando l’universo fu creato dall’oscurità
mi- re mi-
il Verbo era presso Dio.
mi- re mi- re
Venne nel mondo nella sua misericordia
mi- re
Dio ha mandato il Figlio suo
mi- re mi-
tutto sé stesso come pane

DANZA LA VITA

Re sol re sol
Solista: Canta con la voce e con il cuore,
re sol re sol
con la bocca e con la vita,
re sol re sol
canta senza stonature,
re sol re sol
la verità…del cuore.
Re sol re sol
canta come cantano i viandanti
Tutti: canta come cantano i viandanti
Solista: non solo per riempire il tempo,
Tutti: non solo per riempire il tempo,
Solista: Ma per sostenere lo sforzo
Tutti: Ma per sostenere lo sforzo
Canta e cammina (2 volte)
la si-
Solista: Se poi, credi non possa bastare
Mi sol la
segui il tempo, stai pronto e


Re sol la re
Danza la vita, al ritmo dello Spirito. Oh
Spirito che riempi i nostri

Si- sol la re
Danza, danza al ritmo che c'è in te
cuor. Danza assieme a noi

Solista: Cammina sulle orme del Signore, non solo con i piedi ma usa soprattutto il cuore. Ama…chi è con te
Cammina con lo zaino sulle spalle
Tutti: Cammina con lo zaino sulle spalle
Solista: la fatica aiuta a crescere
Tutti: la fatica aiuta a crescere
Solista: nella condivisione
Tutti: nella condivisione
Canta e cammina (2volte)

Solista:
Se poi, credi non possa bastare
segui il tempo, stai pronto e Rit.

sabato 2 ottobre 2010

ESSERE SANTI



Anche se non è un canto, proponiamo una riflessione sulla Santità a cura del card. Carlo Maria Martini.
Proprio quest'anno, per volontà dell'arcivescovo Tettamanzi, la Diocesi di Milano percorre l'anno pastorale sul tema della santità.
Questa catechesi di Martini possa essere d'aiuto a tutti i fedeli milanesi, e a tutti i cristiani.

Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura



CATECHESI NELLA BASILICA DI SAN GIOVANNI IN LATERANO
Venerdì 18 Agosto 2000


Giovani di ogni continente, non abbiate paura di essere i santi del Nuovo Millennio! Essere santi vuol dire essere divini, entrare nella sfera del divino.
La santità è una dimensione anzitutto ontologica prima di essere una dimensione morale.
Essere in Dio, essere figli, essere in Gesù, ecco ciò che siamo chiamati ad essere, come pure, ad essere immacolati, cioè senza macchia.
San Paolo nel capitolo quinto della Lettera agli Efesini parla della Chiesa e dice che Cristo ha amato la Chiesa, ha dato se stesso per Lei, per renderla santa purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua, accompagnata dalla Parola, al fine di farci comparire davanti alla sua Chiesa tutta gloriosa senza macchia, né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata.
E noi siamo chiamati a essere santi ed immacolati in Gesù; la Chiesa è chiamata ad essere in Gesù santa e immacolata.
Ecco, dunque, l'intenzione di Dio nella storia, che traspare da questa pagina di San Paolo.
L'intenzione di Gesù è di fare di ciascuno di voi qui presenti, di me che vi parlo, una sola cosa in Cristo e di fare di noi una sola cosa santa, cioè la Chiesa, di renderci divini, di purificarci da ogni macchia di egoismo, di odio, di amor proprio, di renderci figli nel figlio Gesù, come dice il versetto quinto di questo capitolo primo, predestinandoci ad essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo secondo il beneplacito della Sua volontà.
Ecco l'intenzione di Dio, che appare da questo brano: essere santi, essere divini, cioè essere in Cristo, essere amati come figli, essere come Gesù, portare nel mondo la presenza e l'irradiazione stessa di Gesù.
Ecco fin qui ho cercato di leggere con voi questi versetti di San Paolo molto ricchi, molto superiori a quanto lui riesca a spiegare, ma ho cercato con voi di rendermi conto della immensità di questa chiamata ad essere santi.
Che cosa dice questa pagina a ciascuno di noi, oggi, che siamo qui in ascolto? e che cosa vuol dire, dunque, secondo la parola di San Paolo essere santi?
Quando noi ascoltiamo questa parola subito proviamo come un brivido di timore che essere santi significa essere molto bravi, fare chissà quali sforzi, ma questa pagina ci dice che tutto è molto più semplice: essere santi vuol dire lasciarsi amare da Dio, lasciarsi guardare da Dio come Lui stesso guarda Gesù Cristo, significa essere figli in Gesù e con Gesù, vuol dire essere amati, lavati e perdonati da Gesù.

Essere santi, quindi, è un problema di Dio, prima che nostro, è un problema che tocca a Lui risolvere, per noi è importante lasciarci amare, non irrigidirci, non spaventarci, ma meravigliarci, quanto più ci ami o mio Dio e vuoi essere tutto in me, che vuoi fare una cosa sola con me, per insegnarmi a vivere ad amare, a soffrire e a morire come Te.
Ecco cosa vuol dire essere santi: lasciare che Gesù viva in noi, lasciare che lo Spirito Santo formi l'immagine e la vita di Gesù in noi, così che giorno dopo giorno Gesù ci insegni a vivere, ad amare, a perdonare, a soffrire, a morire come Lui.
Ecco cosa vuol dire essere santi: lasciare che Dio operi in noi e lasciare che da questa opera di Dio emergano anche poco a poco i passi, le caratteristiche i momenti, che ritmano la nostra santità.
Qui ritorno al messaggio del Santo Padre, di cui ho letto le prime parole: "Giovani di ogni continente, non abbiate paura di essere i santi del Nuovo Millennio!".
Il Santo Padre descrive concretamente le caratteristiche di questa santità, che sono cinque.
"Siate - Lui dice - contemplativi e amanti della preghiera, coerenti con la vostra fede, generosi nel sevizio dei fratelli, membra attive della Chiesa, artefici di pace".
Ecco che Egli ci traduce come mettere Gesù al centro del nostro cuore e della nostra vita.
Essere contemplativi si esplica in un qualcosa di molto semplice, per me sarebbe già molto, se ognuno iniziasse col prendersi dieci minuti al giorno di silenzio con il Vangelo, per pregustare la gioia del momento e allargare il tempo secondo le proprie possibilità.
Essere coerenti, cioè dare quello spettacolo che voi tutti date in questi giorni alla città di Roma, dimostrando che siete gente che ha speranza, gente che sorride, gente che affronta i sacrifici con serenità.
Essere generosi nel servizio dei fratelli consiste nei tanti atti di solidarietà. Ecco voi state dando al mondo questa immagine semplice di santità, che viene registrata con sorpresa dai mass-media, ma che eppure è qui ed è possibile. Nell'essere membra attiva della Chiesa volete esprimere la vivacità, la disponibilità, l'amore, la capacità di perdono della Chiesa.
Ciascuno di voi, poi, vuole ed è chiamato ad essere artefice di pace, cominciando dalla famiglia, dalla parrocchia, dal proprio gruppo, a portare parole di benevolenza, di comprensione e di accoglienza.
Dopo avere descritto queste caratteristiche della santità, il Santo Padre dice anche come fare concretamente perché esse non siano proprie soltanto di questo giorno, ma diventino vita vissuta nella quotidianità. Dice il Santo Padre: "Per realizzare questo impegnativo progetto, di vita rimanete nell'ascolto della Sua parola, attingete vigore dai sacramenti, specialmente dalla Eucaristia e dalla Penitenza". Sono due atteggiamenti fondamentali, che nutrono la nostra santità, anzitutto l'ascolto della Parola.
Queste ancora le parole del Santo Padre, che esprimono più concretamente che cosa aspetta da ciascuno di noi:
"Diventi il Vangelo il vostro tesoro più prezioso nello studio attento e nell'accoglienza generosa, nella Parola del Signore troverete alimento e forza per la vita di ogni giorno, troverete le ragioni di un impegno senza soste nell'edificazione della civiltà dell'amore".

Se essere santi vuol dire essere come Gesù, in Gesù, è il Vangelo meditato e letto ogni giorno, che mette dentro di noi la vita, i sentimenti, i giudizi, i pensieri, le reazioni di Gesù. Rimanere, dunque, nell'ascolto della Parola e attingere vigore dai sacramenti soprattutto della Eucaristia e della Penitenza. Vorrei sottolineare come sia stato notato in questi giorni anche dai mass-media, con sorpresa, il rivivere della Confessione. Queste migliaia di confessioni fatte con fiducia nel Circo Massimo e altrove e qui; vorrei dirvi di non dimenticare questa straordinaria esperienza del sacramento della Penitenza.
Portatela con voi, perché è attraverso questo sacramento che noi ritroviamo pur nella nostra debolezza, la forza ogni giorno di essere come Gesù, cioè essere santi.
A noi sembra molto duro e difficile tendere alla santità ogni giorno, è qualcosa che ci spaventa, eppure noi sperimentiamo continuamente che essere in Gesù e come Gesù, è molto bello ed è molto più bello del contrario, come diceva un autore recente: "Non c'è che una tristezza, quella di non essere santi, la negligenza, la pigrizia, la svogliatezza, il cercare sempre e soltanto i propri comodi è la cosa più triste che ci sia. La santità, l'essere in Gesù, il cercare di avvicinarci a Lui, è la cosa più bella". Vale la pena, dunque, provare ed è possibile realizzare questo ideale.
Mi vengono, così, in mente, tanti santi, che ho conosciuto, ammirato, e frequentato personalmente, persone, che hanno operato in più settori, dalla politica all'università, dall'imprenditoria a donne, madre di famiglia che hanno dato la propria vita per quella dei figli.
Tutti loro ci fanno vedere che i santi sono tanti oggi e che quindi la santità è in mezzo a noi. Ci sono nel nostro tempo non solo moltissimi santi, ma anche molti martiri del nostro tempo.
Martiri della missione, martiri dell'aiuto agli ebrei, martiri delle stragi di popoli, martiri della dignità della persona umana, martiri della carità e martiri della giustizia. Non c'è stato mai nella storia della Chiesa un secolo così ricco di martiri come il secolo ventesimo, quindi la santità eroica soprattutto in mezzo a noi, da persone deboli, fragili come noi, ma capaci di lasciarsi possedere da Cristo Gesù.
Il 7 maggio scorso il Santo Padre ha voluto ha voluto fare memoria dei martiri ecumenici, cioè di tutte le chiese e confessioni cristiane, che hanno testimoniato la fede sotto un totalitarismo sovietico, ortodossi vittime comunismo, in tante nazioni europee.
Penso, così, all'Albania, alle persone che per decenni hanno vissuto ai lavori forzati o nei carceri, ai confessori della fede, vittime del nazismo e del fascismo, ai confessori che hanno dato la vita per la fede del Vangelo in Asia, in Oceania, fedeli della Spagna e del Messico, del Magadascar e dell'Africa, perseguitati, fedeli
in America Latina.

Ecco la presenza dei santi, oggi!
La forza di Gesù che nessuno di noi ha, che nessuno di noi può pretendere di avere, ma che il Signore ha concesso in abbondanza a questo nostro secolo, che appare così pagano ma che è ricco più di tutti gli altri tempi di martiri e di santi.
Vorrei concludere con una testimonianza, che è forse una delle più sconvolgenti. Scritta qualche anno fa, nel 1994 il 1° dicembre, dal Priore di un monastero algerino, rapito e ucciso con altri sei monaci trappisti il 7 maggio del 1996. Ebbene scriveva, prevedendo cosa stava succedendo attorno a lui:
"Se un giorno mi capitasse, e potrebbe essere oggi, di essere vittima del terrorismo, che sembra voler coinvolgere attualmente tutti gli stranieri che vivono in Algeria, vorrei che la mia comunità, la mia Chiesa, la mia famiglia si ricordassero che la mia vita era stata donata a Dio e a questo popolo. Vorrei che essi accettassero che l'unico Signore di ogni vita non potrebbe essere estraneo a questa brutalità. Vorrei che essi pregassero per me. Come essere degno di una tale offerta! Vorrei che essi sapessero associare questa morte a tante altre, ugualmente, violente, lasciate nell'indifferenza e nell'anonimato. La mia vita non ha più valore di un'altra, non ne ha neanche meno, in ogni caso non ha l'innocenza dell'infanzia. Ho vissuto abbastanza per sapermi complice del male, che sembra in me prevalere nel mondo e anche di quello che potrebbe colpirmi alla cieca. Venuto il momento vorrei avere quell'attimo di lucidità, che mi permettesse di chiedere il perdono di Dio a quello dei miei fratelli, perdonando con tutto cuore, nello stesso momento, a chi mi avesse colpito ed anche tu, amico dell'ultimo istante, che non saprai quello che starai facendo, sì anche per te voglio dire questo grazie a Dio, nel cui volto ti contemplo, e ci sia dato di incontrarci di nuovo ladroni colmati di gioia in paradiso, se piace a Dio Padre nostro, Padre di tutti e due".

È andato così con i compagni incontro ad una morte violenta, tenendo nel cuore la parola del perdono.
Ecco la santità di oggi, quella che Gesù compie, quella che lo Spirito Santo della nostra debolezza esprime e nessuno di noi può presumere di avere questa forza, ma possiamo fidarci di Dio e di Gesù che opera in noi.
Vorrei concludere, proponendovi alcune domande per la vostra riflessione:

mi interrogo, ho voglia di essere santo, oppure ho paura di esserlo?
Quale il più grande ostacolo per la santità?
Quale, invece, il più grande stimolo, oggi, per la santità?

Carlo Maria Martini

TAIZE' A MILANO



LA PREGHIERA MENSILE DELLA CITTÀ DI MILANO

Luogo:
Chiesa di San Raffaele - Via San Raffaele, 4 (Milano)
In Centro, a 100 m dal Duomo, a lato della Rinascente - MM1 o MM3

Per i dettagli e le date: www.milanotaize.it

(prima data: martedì 7 settembre)

Ore: 21.00


Per collaborare:
Chi volesse collaborare alla preparazione della preghiera,
cantando o suonando, può contattare direttamente il referente.

Il ritrovo delle prove è sempre il giorno della preghiera
alle ore 20.00 in chiesa.


LA PREGHIERA DEL GRUPPO "MILANO SUD"

Luogo: Basilica di S. Maria in Calvenzano
Via della Basilica, 8 - Vizzolo Predabissi (MI)

Date: ogni quarta domenica del mese

Ore: 21.00

Per collaborare:

Chi volesse collaborare alla preparazione della preghiera,
cantando o suonando, può contattare direttamente i referenti:
taizesudmilano@yahoo.it

Il ritrovo delle prove è sempre il giorno della preghiera
alle ore 20.15 in Basilica.

Per i dettagli: www.milanotaize.it

ACCORDI ANCHE TU COSì



SPIEGAZIONE DEL CANTO:
Le parole di "Anche tu così" vogliono ripercorrere il brano evangelico di Luca 10, 25-37...lo riportiamo pensando soprattutto ai giovani di Milano, per cui questo tema è stato scelto per l'anno pastorale 2010/2011.

"Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese:
«Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?»
Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?».
Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso».
Gli disse: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?».
Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: "Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno". Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?».
Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui».
Gesù gli disse: «Va' e ANCHE TU fa' COSÌ»."


Davvero come dice il card. Martini la Parola offre sempre una provocazione...
Il dottore della Legge chiede "Qual'è il mio prossimo?".
Gesù a questa domanda non risponde con discorsi, definizioni o frase-effetto.
Offre invece una situazione, concreta, reale, in cui poter misurarsi per potersi richiedere, appunto, "qual'è il mio prossimo?".
Il Samaritano ha avuto compassione e si è fermato, si è preso cura.
Gesù indica ci indica il Samaritano come figura da imitare, perchè anche noi possiamo fare così .

Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura



Autore: Stefano Colombo – Angelo Racz


Do Sol/Si Lam Mim/Sol Sib Sol

Do Sol Mim Fa
Ti sei chiesto mai quale è il senso della tua vita,
Do Sol Mim Sol
cosa serve a noi per provare una gioia vera?
Fa Mi Lam (Do/Sol) Re/Fa#
E’ una vita da imitare: quella di Gesù.
Do/Sol Sol Fa Do
Lui cammina davanti a te, non lasciarlo mai!

Do Fa Do Sol
Credi ANCHE TU COSÌ
Do Fa Do Sol
Spera ANCHE TU COSÌ
Mim Fa Sol
e soprattutto ama ANCHE TU COSÌ
Do Sol/Si Lam
e un uomo nuovo tu sarai
Do/Sol Fa Sol
camminerai verso la santità.

Do Sol/Si Lam Mim/Sol Sib Sol

Ha già acceso in te una scintilla del vero amore
non soffocarla mai, custodiscila dentro il cuore!
Così quando ci sarà buio e gelo attorno a te
fiamma viva tu sarai, li vincerai

Credi ANCHE TU COSÌ
Spera ANCHE TU COSÌ
e soprattutto ama ANCHE TU COSÌ
e un uomo nuovo tu sarai
camminerai verso la santità.

Re La/Do# Sim Fa#m/La Do La

Re La Fa#m Sol
Occhi come i suoi ti permettono di vedere
Re La Fa#m La
quanta gente c’è che ha bisogno di un po’ di amore
Sol Fa# Sim (Re/La) Mi/Sol#
Non passare oltre mai, fai tutto cioò che puoi…
Re/La La Sol Re
abbi cura di chi è prossimo per te.

Re Sol Re La
Credi ANCHE TU COSÌ
Re Sol Re La
Spera ANCHE TU COSÌ
Fa#m Sol La
e soprattutto ama ANCHE TU COSÌ
Re La/Do# Sim
e un uomo nuovo tu sarai
Re/La Sol La
camminerai verso la santità. (2x)

Re Sol RE