SPIEGAZIONE DEL CANTO
Riportiamo la spiegazione dell'autore, Guido Meregalli:
Già e non ancora: l’esperienza cristiana si origina e si sviluppa in questa tensione vitale.
Già e non ancora: il volto di un Messia povero, che sembra non aver risolto nulla nello scandalo della croce, che pare aver perduto la sua ultima partita, quella più importante, con l’avversario di sempre.
Questo Messia è venuto, noi l’abbiamo incontrato sulla nostra strada, noi abbiamo creduto ad una parola che sembrava profondamente liberante, noi pensavamo che avrebbe risolto lui tutti i nostri guai, noi avevamo capito…
Due discepoli tra tanti, sulla strada di Emmaus; l’attesa era finita, lontano ormai il rumore della folla nella capitale, silenzio e basta, tanto alle delusioni prima o poi ci si abitua.
Ma quel pane, per rischiare ancora, per dire ancora Resta con noi, ma la strada finalmente aperta a nuovi cammini, ma la voce, ed era proprio sua, che diceva il senso delle nostre speranze, che portava pace ai nostri destini aggrovigliati, che indicava una meta, da cercare ancora, ma, in lui già in qualche modo attuata.
Già e non ancora: per l’uomo fedele al Dio della fedeltà l’attesa diventa cammino, l’ascolto annuncio, la casa il cuore del fratello senza nome.
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mercoledì 6 ottobre 2010
VERREMO A TE
classificazione canto:
Avvento,
Ingresso,
Ringraziamento
martedì 28 settembre 2010
TI RINGRAZIO MIO SIGNORE
Titolo originale: Amatevi l'un l'altro
SPIEGAZIONE DEL CANTO
Rillegiamo il brano del Vangelo secondo Giovanni 15, 9-17
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri».
Essere in comunione con Gesù significa ricordarsi del suo Amore e farlo nostro.
Non ci chiede di amare, ma di amare come lui ci ha amati.
Così il nostro amore non dovrà essere un amore qualunque, ma il suo stesso, quello che sentendoci in comunione con Lui ci permetterà di portare frutto.
Scrive San Paolo: "Rendete piena la mia gioia con l'unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti" e ancora "abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù".
Buon cammino a tutti!
Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura
re si-
Amatevi l'un l'altro
sol6 la
come Lui ha amato noi
re si- sol re
e siate per sempre suoi ami - ci;
mi- la
e quello che farete
fa# sial
più piccolo tra voi,
sol la re sol re
credete, l'avete fatto a Lui.
re re5+ sol
Ti ringrazio, mio Signore,
la re sol
e non ho più paura, perché,
la re re5+ sol
con la mia mano nella mano
la re sidegli
amici miei,
sol la
cammino tra la gente
re fa# sidella
mia città
sol la re sie
non mi sento più solo;
sol la
non sento la stanchezza
re fa# sie
guardo dritto avanti a me
sol la re sol re
perché sulla mia strada ci sei Tu.
Se amate veramente perdonatevi tra voi:
nel cuore di ognuno ci sia pace;
il Padre, che è nei cieli
vede tutti i figli suoi,
con gioia, a voi perdonerà.
Sarete suoi amici se vi amate tra di voi
e questo tutto il suo Vangelo;
l'amore non ha prezzo,
non misura ciò che dà;
L'amore confini non ne ha...
SPIEGAZIONE DEL CANTO
Rillegiamo il brano del Vangelo secondo Giovanni 15, 9-17
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri».
Essere in comunione con Gesù significa ricordarsi del suo Amore e farlo nostro.
Non ci chiede di amare, ma di amare come lui ci ha amati.
Così il nostro amore non dovrà essere un amore qualunque, ma il suo stesso, quello che sentendoci in comunione con Lui ci permetterà di portare frutto.
Scrive San Paolo: "Rendete piena la mia gioia con l'unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti" e ancora "abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù".
Buon cammino a tutti!
Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura
re si-
Amatevi l'un l'altro
sol6 la
come Lui ha amato noi
re si- sol re
e siate per sempre suoi ami - ci;
mi- la
e quello che farete
fa# sial
più piccolo tra voi,
sol la re sol re
credete, l'avete fatto a Lui.
re re5+ sol
Ti ringrazio, mio Signore,
la re sol
e non ho più paura, perché,
la re re5+ sol
con la mia mano nella mano
la re sidegli
amici miei,
sol la
cammino tra la gente
re fa# sidella
mia città
sol la re sie
non mi sento più solo;
sol la
non sento la stanchezza
re fa# sie
guardo dritto avanti a me
sol la re sol re
perché sulla mia strada ci sei Tu.
Se amate veramente perdonatevi tra voi:
nel cuore di ognuno ci sia pace;
il Padre, che è nei cieli
vede tutti i figli suoi,
con gioia, a voi perdonerà.
Sarete suoi amici se vi amate tra di voi
e questo tutto il suo Vangelo;
l'amore non ha prezzo,
non misura ciò che dà;
L'amore confini non ne ha...
classificazione canto:
Carità - Testimonianza -Impegno,
Comunione,
Ringraziamento,
Uscita
giovedì 29 luglio 2010
GRANDI COSE
Alpe Veglia
RE LA MI- SI-
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:RE SOL RE LA
ha fatto germogliare i fiori tra le rocce.
RE LA MI- SI-
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
RE SOL RE LA
ci ha riportati liberi alla nostra terra.
SI- MI- FA#-
Ed ora possiamo cantare, possiamo gridare
SOL LA LA11 RE LA7
l'amore che Dio ha versato su noi.
RE LA MI- SI-
Tu che sai strappare dalla morte,
RE SOL RE LA
hai sollevato il nostro viso dalla polvere.
RE LA MI- SI-
Tu che hai sentito il nostro pianto,
RE SOL RE LA
nel nostro cuore hai messo un seme di felicità.
classificazione canto:
Ingresso,
Matrimonio,
Offertorio,
Ringraziamento
lunedì 3 maggio 2010
SALMO 8

Alpe Veglia
Se guardo il cielo, la luna e le stelle,
opere che Tu con le dita hai modellato,
che cosa è, perché te ne curi,
che cosa è, perché te ne ricordi,
l’uomo, l’uomo, l’uomo?
Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli;
di gloria e di onore lo hai coronato,
gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
su tutte le cose che Tu avevi creato:
gli uccelli del cielo, i pesci del mare,
le greggi e gli armenti,
gli animali della campagna.
Se guardo il cielo, la luna e le stelle,
opere che Tu con le dita hai modellato,
che cosa è, perché te ne curi,
che cosa è, perché te ne ricordi,
l’uomo, l’uomo, l’uomo?
MI- DO LA- SI7MI- LA- MIMI-
DO RE SISI7
DO RE MI- (MI-7/RE)
DO7+ LA- RE7 SOL SI7
MI- MI-9DO LA-7
MIMI-
DO RE MIMI-
DO RE MIDO
RE SOL SI7
DO RE SOL SI7
DO MI- DO MIDO
MIDO
SI7 MI-
In questa tonalità e non in re- si può fare l'introduzione arpeggiata con gli accordi Mi- La - Do: come si sente dal video.
classificazione canto:
Comunione,
Ringraziamento,
Salmo
domenica 14 marzo 2010
CANTO DEGLI UMILI
SPIEGAZIONE DEL CANTO:
Questo canto ha come riferimento biblico il primo libro di Samuele, capitolo 2 versetti 4-9.
Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura
RE SOL RE SOL RE7+ 1. L'arco dei forti s'è spezzato, SIm FA#m SIm RE gli umili si vestono della tua forza. SOL LA7 Grande è il nostro Dio! RE FA#m SIm [Rit.] Non potrò tacere, mio Signore, SOL LA7 RE FA#m i benefici del tuo amo__re. SIm Non potrò tacere SOL LA7 RE i benefici del tuo amo__re. SOL RE SOL RE7+ 2. Dio solleva il misero dal fango, SIm FA#m SIm RE libera il povero dall'ingiustizia. SOL LA7 Grande è il nostro Dio! RE FA#m SIm
[Rit.] Non potrò tacere, mio Signore, SOL LA7 RE FA#m i benefici del tuo amo__re. SIm
Non potrò tacere SOL LA7 RE i benefici del tuo amo__re. SOL RE SOL RE7+ 3.
Dio tiene i cardini del mondo, SIm FA#m SIm RE veglia sui giusti, guida i loro passi. SOL LA7 Grande è il nostro Dio! RE FA#m SIm
[Rit.] Non potrò tacere, mio Signore, SOL LA7 RE FA#m i benefici del tuo amo__re. SIm Non potrò tacere SOL LA7 RE SOL RE i benefici del tuo amo_________re
Questo canto ha come riferimento biblico il primo libro di Samuele, capitolo 2 versetti 4-9.
Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura
RE SOL RE SOL RE7+ 1. L'arco dei forti s'è spezzato, SIm FA#m SIm RE gli umili si vestono della tua forza. SOL LA7 Grande è il nostro Dio! RE FA#m SIm [Rit.] Non potrò tacere, mio Signore, SOL LA7 RE FA#m i benefici del tuo amo__re. SIm Non potrò tacere SOL LA7 RE i benefici del tuo amo__re. SOL RE SOL RE7+ 2. Dio solleva il misero dal fango, SIm FA#m SIm RE libera il povero dall'ingiustizia. SOL LA7 Grande è il nostro Dio! RE FA#m SIm
[Rit.] Non potrò tacere, mio Signore, SOL LA7 RE FA#m i benefici del tuo amo__re. SIm
Non potrò tacere SOL LA7 RE i benefici del tuo amo__re. SOL RE SOL RE7+ 3.
Dio tiene i cardini del mondo, SIm FA#m SIm RE veglia sui giusti, guida i loro passi. SOL LA7 Grande è il nostro Dio! RE FA#m SIm
[Rit.] Non potrò tacere, mio Signore, SOL LA7 RE FA#m i benefici del tuo amo__re. SIm Non potrò tacere SOL LA7 RE SOL RE i benefici del tuo amo_________re
classificazione canto:
Ingresso,
quaresima,
Ringraziamento
sabato 16 gennaio 2010
E MI SORPRENDE O DIO
SPIEGAZIONE DEL CANTO:
Oggi appare ovvio che l’uomo possa organizzare il suo mondo senza Dio.
Ma, secondo la Parola, il problema è se a conti fatti non lo costruisca anche contro se stesso.
A meno di ritenere, con una speranza spesso delusa, ma non rassegnata, che “Dio non è fuori del tempo e dello spazio, nell’altro della sua divina apatia” (Bechett).
Dio è lieto di essere Padre e chiede, dal profondo del suo mistero (Ef 1; Col 1), di avere dei figli con i quali condividere la gioia e la responsabilità di fare del mondo una casa abitabile e umana.
Il Mistero, realtà tanto ricca che non si finisce mai di esplorare, è appunto l’offerta di una vita reale, di figli (Gal 3,26) a immagine del Figlio unico (Rom 8,29) coeredi con Lui (8,17) perché veramente “generati” (Tit 3,5).
Il velo della stanchezza e della disperazione è lacerato (Ef 3,3-5) per il contatto con il Vivente: un incontro non voluto eppure presentito, improvviso e stupefacente (1 Tim 3,9.16).
Come Natanaele (Gv 1,48-49), come Paolo (Rom 16,25), chi ha conosciuto questa manifestazione – che viene da lontano e attraversa tutta la storia, sino alla Parusia – ne fa il motivo dell’esistere. (Ef 3, 18-19).
Le vie di accesso a questo mistero, nascosto, ma svelato nella Chiesa che ne è l’adempimento (Ef 3,9 ss) sono aperte a ogni uomo (At 17,27 ss) offerte alla duplice tavola imbandita della Parola e del Pane, nella fraternità, nella confessione del suo nome (1Cor 13,3), nella preghiera (Ef 3,8).
Il rischio di abituarvisi è tutt’altro che improbabile: e l’abitudine segna la morte della fede.
Il viverne invece nella vigilanza suppone il continuo riconoscere, accogliendolo, che è dono e gratuità.
Lo stupore, spontaneo e cosciente, scuote tutto l’essere che reagisce nell’esultanza (Sal 95,1-5).
La decisione di Dio nei confronti dell’uomo commuove perché non è più solo una vicinanza che confonde (Giob 42,1-6), ma sorpresa continua che lascia confusi e “increduli”.
A noi, ai quali “è stato dato il mistero” (Mc 4,11), tocca, sia pur con dura lotta (Col 2,2), annunciarLo gratuitamente: perché gratuitamente abbiamo ricevuto (Mt 10,8).
Va proclamato “come si deve” (Col 4,4), non rifiutando neppure le catene (Col 4,3).
“felice di dare quello che hai dato a me”.
Una promessa accompagna il testimone (Gv 14,18; Mt 28,20): ricordarsi e ricordare non è solo l’esile filo interiore che lega al passato, ma il ritrovare - con il cuore - proprio in quest’unica nostra vita, così povera e limitata (Ger 17,9), la fecondità di Dio.
Autore: PIERANGELO SEQUERI
Album: E MI SORPRENDE
Edizioni: Rugginenti Editore
MI- SI7
Io non ricordo che giorno era,
MI-
la prima volta che T’incontrai:
MI7 LA-
non Ti ho cercato, non Ti aspettavo,
RE SI7
non Ti ho mai visto, ma so chi sei…
RIT
MI LA MI LA MI
E mi sorprende che dal profondo del Tuo mistero, Dio,
MI FA#- SI7
Tu mi abbia chiesto di condividere con Te,
MI LA MI LA MI
la gioia immensa di poter dare l’annuncio agli uomini,
MI FA#- SI7
che Tu sei lieto di avere figli e che siamo noi!
MI- SI7
Ed ora ascolto la Tua parola
MI-
e vengo a cena con tutti i tuoi:
MI7 LA-
e so il Tuo nome, credo da sempre,
RE SI7
e la Tua casa, è casa mia…
RIT
MI LA MI LA MI
Ed avrò cura del mio fratello, te lo prometto, Dio,
MI FA#- SI7
sarò felice di dare quello che hai dato a me.
MI LA MI LA MI
Ma tu Signore ricorda sempre di non lasciarmi solo
MI FA#- SI7
anche se io qualche volta mi scorderò di Te!
SOL DO SOL
Ed avrò cura del mio fratello, te lo prometto, Dio,
SOL LA- RE7
sarò felice di dare quello che hai dato a me.
(Voce solista)
SOL DO SOL
Ma tu Signore ricorda sempre di non lasciarmi solo
DO SOL
anche se io qualche volta mi scorderò di Te.
SOL DO SOL RE SOL
(TUTTI) Ricorda sempre Signore di non lasciarmi so - o - lo.
Oggi appare ovvio che l’uomo possa organizzare il suo mondo senza Dio.
Ma, secondo la Parola, il problema è se a conti fatti non lo costruisca anche contro se stesso.
A meno di ritenere, con una speranza spesso delusa, ma non rassegnata, che “Dio non è fuori del tempo e dello spazio, nell’altro della sua divina apatia” (Bechett).
Dio è lieto di essere Padre e chiede, dal profondo del suo mistero (Ef 1; Col 1), di avere dei figli con i quali condividere la gioia e la responsabilità di fare del mondo una casa abitabile e umana.
Il Mistero, realtà tanto ricca che non si finisce mai di esplorare, è appunto l’offerta di una vita reale, di figli (Gal 3,26) a immagine del Figlio unico (Rom 8,29) coeredi con Lui (8,17) perché veramente “generati” (Tit 3,5).
Il velo della stanchezza e della disperazione è lacerato (Ef 3,3-5) per il contatto con il Vivente: un incontro non voluto eppure presentito, improvviso e stupefacente (1 Tim 3,9.16).
Come Natanaele (Gv 1,48-49), come Paolo (Rom 16,25), chi ha conosciuto questa manifestazione – che viene da lontano e attraversa tutta la storia, sino alla Parusia – ne fa il motivo dell’esistere. (Ef 3, 18-19).
Le vie di accesso a questo mistero, nascosto, ma svelato nella Chiesa che ne è l’adempimento (Ef 3,9 ss) sono aperte a ogni uomo (At 17,27 ss) offerte alla duplice tavola imbandita della Parola e del Pane, nella fraternità, nella confessione del suo nome (1Cor 13,3), nella preghiera (Ef 3,8).
Il rischio di abituarvisi è tutt’altro che improbabile: e l’abitudine segna la morte della fede.
Il viverne invece nella vigilanza suppone il continuo riconoscere, accogliendolo, che è dono e gratuità.
Lo stupore, spontaneo e cosciente, scuote tutto l’essere che reagisce nell’esultanza (Sal 95,1-5).
La decisione di Dio nei confronti dell’uomo commuove perché non è più solo una vicinanza che confonde (Giob 42,1-6), ma sorpresa continua che lascia confusi e “increduli”.
A noi, ai quali “è stato dato il mistero” (Mc 4,11), tocca, sia pur con dura lotta (Col 2,2), annunciarLo gratuitamente: perché gratuitamente abbiamo ricevuto (Mt 10,8).
Va proclamato “come si deve” (Col 4,4), non rifiutando neppure le catene (Col 4,3).
“felice di dare quello che hai dato a me”.
Una promessa accompagna il testimone (Gv 14,18; Mt 28,20): ricordarsi e ricordare non è solo l’esile filo interiore che lega al passato, ma il ritrovare - con il cuore - proprio in quest’unica nostra vita, così povera e limitata (Ger 17,9), la fecondità di Dio.
Autore: PIERANGELO SEQUERI
Album: E MI SORPRENDE
Edizioni: Rugginenti Editore
MI- SI7
Io non ricordo che giorno era,
MI-
la prima volta che T’incontrai:
MI7 LA-
non Ti ho cercato, non Ti aspettavo,
RE SI7
non Ti ho mai visto, ma so chi sei…
RIT
MI LA MI LA MI
E mi sorprende che dal profondo del Tuo mistero, Dio,
MI FA#- SI7
Tu mi abbia chiesto di condividere con Te,
MI LA MI LA MI
la gioia immensa di poter dare l’annuncio agli uomini,
MI FA#- SI7
che Tu sei lieto di avere figli e che siamo noi!
MI- SI7
Ed ora ascolto la Tua parola
MI-
e vengo a cena con tutti i tuoi:
MI7 LA-
e so il Tuo nome, credo da sempre,
RE SI7
e la Tua casa, è casa mia…
RIT
MI LA MI LA MI
Ed avrò cura del mio fratello, te lo prometto, Dio,
MI FA#- SI7
sarò felice di dare quello che hai dato a me.
MI LA MI LA MI
Ma tu Signore ricorda sempre di non lasciarmi solo
MI FA#- SI7
anche se io qualche volta mi scorderò di Te!
SOL DO SOL
Ed avrò cura del mio fratello, te lo prometto, Dio,
SOL LA- RE7
sarò felice di dare quello che hai dato a me.
(Voce solista)
SOL DO SOL
Ma tu Signore ricorda sempre di non lasciarmi solo
DO SOL
anche se io qualche volta mi scorderò di Te.
SOL DO SOL RE SOL
(TUTTI) Ricorda sempre Signore di non lasciarmi so - o - lo.
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