SABATO 23 NOVEMBRE, PRIME CONFESSIONI ORE 15.

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domenica 6 febbraio 2011

CANTO E MUSICA NELLA LITURGIA

Dal Catechismo della Chiesa Cattolica.
Capitolo II, la Celebrazione sacramantale del Mistero pasquale

CANTO E MUSICA

"La tradizione musicale di tutta la Chiesa costituisce un tesoro di inestimabile valore, che eccelle tra le altre espressioni dell'arte, specialmente per il fatto che il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrale della Liturgia solenne" (Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosantum concilium, 112).
La composizione e il canto dei Salmi ispirati, frequentemente accompagnati da strumenti musicali, sono già strettamente legati alle celebrazioni liturgiche dell'Antica Alleanza. La Chiesa continua e sviluppa questa tradizione: intrattenetevi "a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore" (Ef 5,19). "Chi canta prega due volte" (Sant'Agostino, Enarratio in Psalmos, 72, 1).

Il canto e la musica svolgono la loro funzione di segni in una maniera tanto più significativa quanto più sono strettamente uniti all'azione liturgica (Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosantum concilium, 112), secondo tre criteri principali: la bellezza espressiva della preghiera, l'unanime partecipazione dell'assemblea nei momenti previsti e il carattere solenne della celebrazione. In questo modo essi partecipano alla finalità delle parole e delle azioni liturgiche: la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli (Ibid):

"Quante lacrime versate ascoltando gli accenti dei tuoi inni e cantici, che risuonavano dolcemente nella tua Chiesa! Una commozione violenta: quegli accenti fluivano nelle mie orecchie e distillavano nel mio cuore la verità, eccitandovi un caldo sentimento di pietà. Le lacrime che scorrevano mi facevano bene"
(Sant'Agostino, Confessiones, 9, 6, 14)

L'armonia dei segni (canto, musica, parole e azioni) è qui tanto più significativa e feconda quanto più si esprime nella ricchezza culturale propria del Popolo di Dio che celebra (Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosantum concilium, 119). Per questo "si promuova con impegno il canto popolare religioso, in modo che nei pii e sacri esercizi, e nelle stesse azioni liturgiche", secondo le norme della Chiesa, "possano risuonare le voci dei fedeli" (Ibid, 118). Tuttavia, "i testi destinati al canto sacro siano conformi alla dottrina cattolica, anzi siano presi di preferenza dalla Sacra Scrittura e dalle fonti liturgiche". (Ibid, 121).

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